TIPI DI ARGILLE

 

Caolino: il nome di questa argilla deriva dal cinese Kao-Ling (Kao = alto, Ling - collina), prende quindi nome dalle colline da cui veniva ricavata. Il caolino è bianco sia prima che dopo la cottura; fonde ad altissima temperatura, 1770 °C; è parte indispensabile degli impasti bianchi e per porcellana.

Porcellana: si tratta di un impasto formato da caolino, da feldspati e da quarzo. Cuoce a 1300-1400 °C e il corpo dell'oggetto si vetrifica, diventando di colore bianco e traslucido. Dopo la decorazione e verniciatura, è sottoposto a cottura ad una temperatura che consenta la completa vetrificazione del corpo dell'oggetto. Spesso la porcellana è sottoposta anche ad un terzo fuoco (piccolo fuoco) che avviene a 650-700 °C per decorazioni con colori, oro e lustri.

Vitreous china: è un impasto costituito da diversi elementi che vetrifica a 1200-1250 °C, ; è di colore bianco avorio sporco. È usato essenzialmente nella produzione dei sanitari e di vasellame per comunità per le sue caratteristiche di resistenza meccanica ed agli sbalzi di temperatura.

Grès: sono argille cuocenti ad alta temperatura, 1200°-1280 °C, che possono trovarsi pronte per l'uso anche in natura. Dopo la cottura risultano di colore grigio, bruno, rosato.

Terraglia: è un'argilla ricca di carbonato di calcio, che cuoce in bianco alla temperatura di 950-1050 °C. La decorazione è fatta con colori sottovernice direttamente sul biscotto che viene poi ricoperto di cristallina e sottoposto a seconda cottura ad una temperatura di 920-950 °C. Il biscotto di terraglia è abbastanza bianco da dover essere soltanto ricoperto di una cristallina trasparente per dare un bel bianco latteo. Ebbe una grande diffusione nel secolo scorso, perché era utilizzata nella produzione di ceramica per mercati popolari con l'intento di imitare la porcellana.

Argille sedimentarie: i Paesi che gravitano nel bacino del Mediterraneo sono ricchi di argille di tipo sedimentario. L'antica Grecia ritrovò in Sicilia e nel sud d'Italia le stesse argille usate in madrepatria, potendo quindi sviluppare in quelle regioni la lavorazione della ceramia con le stesse tecnologie. Sono in genere argille molto plastiche perché la loro struttura è molto fine per la presenza di elementi organici. Allo stato umido, la colorazione di queste argille è grigia, rossa, rosso-bruna, celestrina, ocra, nera. Cuociono a 850-900 °C, dopo la prima cottura il biscotto si presenta poroso e di colore rosato, rosso, giallastro, ocra. Sono le argille più diffuse nella produzione di ceramica popolare (terrecotte verniciate); si trovano in cave o lungo gli alvei dei fiumi. Gli oggetti prodotti con questo impasto argilloso sono idonei ad essere rivestiti da uno smalto stannifero (maiolica).

 


I PRODOTTI CERAMICI

 

Terrecotte: argilla cotta una sola volta (biscotto).Appartengono a questa categoria i laterizi, vasi da fiori, elementi decorativi e scultorei, e i materiali refrattari.

Maioliche o faenze: prodotti ottenuti da argille che in cottura risultano di struttura porosa ed assorbente. Sono rivestite con uno smalto coprente o con vernice trasparente.Temperatura di cottura: 900-950 °C.

Terraglie: prodotti ottenuti da argille che in cottura risultano porose. Le argille sono generalmente bianche perché ricche di carbonato di calcio. Temperatura di cottura: 940-1050 °C.

Grès: In cottura risulta colorato: grigio bruno, rosato, a seconda della presenza di ossidi. Cotto risulta compatto, vetrificatto; resiste bene alle variazioni di temperatura. Cottura tra i 1200 °C e i 1280 °C

Porcellana: è costituita in gran parte da un'argilla purissima, il caolino. Al ritorno dal suo prodigioso viaggio in Cina, Marco Polo portò con sé alcuni esemplari di porcellane cinesi. È di colore bianco ed è caratterizzata da un aspetto cristallino; se gli spessori sono sottili è traslucida. Cottura tra i 1250-1400 °C.

 

Da CERAMICA VIVA di Nino Caruso Ed. HOEPLI

 


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