CAIVS OCTAVIUS CAEPIAS THVRINVS
(Famiglia Giulio Claudia)
27 a.C.-14 d.C.
La vita
Nato a Roma nel 63 a.C. da Gaio Ottavio e da Azia, figlia di Giulia (sorella di Cesare), nel 45 a.C. Gaio Ottavio fu adottato dal prozio, che lo stimava molto, e in seguito a ciò la sua formula onomastica variò in quella di Gaio Giulio Cesare Ottaviano. Nel 44 a.C. Cesare venne ucciso e l'intero mondo romano piombò in un lunghissimo e sanguinoso periodo di guerre civili che finì per scuotere fin dalle fondamenta l'apparato politico istituzionale della repubblica. Di tutti uomini illustri che si erano gettati anima e corpo nella lotta, mirassero essi alla restaurazione dell'ordine costituito o più semplicemente al potere, solo uno rimase: Ottaviano.
L'impero
Con la vittoria navale di Actium (31 a.C.) sulle forze congiunte di Marco Antonio e di Cleopatra, Ottaviano era rimasto padrone assoluto della scena romana: in lui, forse per sincera convinzione o per assoluta mancanza di alternative, il Senato e il popolo onorarono il restauratore della pax romana e il predestinato dagli dei per ristabilire la concordia fra i cittadini, colui che era stato chiamato a ripristinare il regolare assetto istituzionale della res publica. Tutto ciò si rivelò vero per i due primi aspetti, non per il terzo: solo quattro anni dopo, infatti, nel 27 a.C., per effettiva riconoscenza e per indiretta persuasione esterna (Ottaviano era rimasto il capo riconosciuto delle decine di migliaia di soldati che avevano militato sotto le sue insegne), il Senato gli conferì il consolato a vita, la potestas di tutte le magistrature, la nuova formula onomastica di Imperator Caesar divifilius Augustus e, ufficialmente, l'imperium militiae, vale a dire l'assoluto comando su tutti i reparti militari dello stato. Anche se nominalmente, quindi, Roma rimaneva una repubblica governata dal Senato, in effetti, con i massimi poteri militari e civili nelle mani di un'unica persona, era stato dato inizio al periodo che è stato poi identificato come Impero Romano.
TEMATICHE MONETARIE CARATTERISTICHE
IMP(ERATOR)XII ACT(IACUS)
La battaglia di Actium si svolse davanti a un promontorio su cui sorgeva un tempio ad Apollo, e Augusto attribuì la vittoria che gli regalò il potere alla benevola volontà del dio: Apollo divenne così la divinità protettrice personale dell'imperatore, che lo onorò come mai a Roma era stato fatto. Fino ad allora, infatti, Apollo non aveva avuto un luogo di culto entro il pomerio dell'urbe, dato che si trattava pur sempre di un dio straniero: nel 28 a.C., invece, Augusto gli dedicò uno sfarzoso tempio sul Palatino, e Apollo entrò a far parte a pieno titolo del pantheon romano. In campo numismatico, Apollo fu preso a soggetto per tre emissioni e riprodotto su aurei e denari: in una di esse, databile all'11 a.C. per la citazione della XII acclamazione imperatoria di Augusto, il dio (appellato Actiacus, di Azio) è splendidamente ritratto non nella sua veste di vendicatore, con l'arco, ma in quella di protettore della pace e delle arti, cioè con la cetra in mano.
AEGYPTO CAPTA
La commemorazione della conquista dell'Egitto (Aegypto Capta) da parte del prozio di Augusto, Giulio Cesare, fu alla base dell'emissione di un aureo (nel 28 a.C.) e, l'anno dopo, di un denario, i cui versi vennero improntati alla riproduzione di un coccodrillo, simbolo dello stesso paese africano. Da notare che sulla leggenda che accompagna il volto di Augusto, sul recto, appare il nominativo di Caesar, poiché il Senato non aveva ancora attribuito a Ottaviano l'appellativo onorifico di Augusto.