TIBERIO

 

TIBERIVS CLAVDIVS NERO

(Famiglia Giulio Claudia)

14-37 d.C.

 

La vita

Tiberio Claudio Nerone nacque a Fundi nel 42 a.C. dal matrimonio fra il suo omonimo padre e Livia Drusilla, futura terza moglie di Augusto. Di profonda erudizione letteraria, Tiberio percorse una brillante carriera politica e, soprattutto, militare (consolidò il dominio romano sulla Germania e represse ribellioni in Pannonia e in Dalmazia), crescendo nella stima di Augusto fino a essere da lui adottato (4 d.C.); in seguito a ciò, la formula onomastica di Tiberio fu variata in quella di Tiberio Giulio Cesare.

 

L'impero

Quando Augusto mori senza che il suo testamento designasse un successore, il Senato nominò imperatore, quale familiare maschile più vicino, Tiberio, che venne a trovarsi sulle spalle l'enorme responsabilità del "dopo Augusto". Infatti, Tiberio dovette affrontare da una parte la rinnovata opposizione della classe senatore, aristocratica e conservatrice, che vedeva in lui solo il successore di Augusto, cioè di colui che le aveva portato via il potere e dall'altra parte, invece, il sospetto con cui il ceto equestre e quello popolare lo guardavano, vedendo in lui solo il figliastro di Augusto, e gli rimproveravano la sua appartenenza per nascita a una delle più aristocratiche, e quindi antipopolari, famiglie romane. Di fronte a una situazione interna di questo genere e concordemente al suo carattere schivo e chiuso, Tiberio finì (26 d.C.) per ritirarsi a Capreae e affidare il governo al suo prefetto del pretorio, Elio Seiano: ma questi abusò dei poteri conferitigli in maniera talmente smaccata e pericolosa per lo stesso trono che Tiberio fu costretto a tornare improvvisamente a Roma e a metterlo a morte. Questo ulteriore colpo alla sua fiducia rese Tiberio ancora più diffidente e ostile nei confronti di coloro che gli stavano accanto, portandolo negli ultimi anni a governare con rinnovate durezza e autorità.

 

TEMATICHE MONETARIE CARATTERISTICHE

 

Gli eventi senza precedenti tumultuosamente succedutisi nel corso del principato di Augusto non trovarono riscontro in

quello di Tiberio, che si limitò a consolidare i cambiamenti avvenuti. E' a questo stato di immobilità apparente che si deve l'incidenza minima di particolari emissioni monetarie (da ricordare, però, le produzioni coniate in onore della madre Livia, da Tiberio sempre tenuta nella massima considerazione).

 


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