COSTANTINO Il JUNIOR

d.C. 337 d.C. 340

FLAVIVS CLAVDIVS IVLIVS COSTANTINVS

(imperatore del Basso Impero)

 

Nacque da Costantino Magno e da Fausta, ad Arelate (Arles), nel 317 d.C. il 20 aprile del 332 d.C. fu nominato Cesare dal padre, e nel 319 d.C. divenne Console. L'anno successivo fu nuovamente nominato Console, distinto per l'Oriente, quindi, assieme ai due fratelli, venne elevato per la seconda volta al titolo di Cesare. In questo modo nel 333 d.C. si ebbero tre Cesari con un solo Augusto. Un tentativo di tetrarchia si era già verificato negli anni 324 e 326 d.C., ma si era dovuto rimandare quello che in fondo era sempre stato il desiderio dell'Augusto Costantino Magno. Nel 335 d.C. gli fu affidato il Governo delle Gallie e alla morte del padre, il 20 maggio 337 d.C., fu proclamato Augusto. Costantino II, non contento della parte di Impero assegnatagli dal padre, tentò di imporsi al fratello Costante, senza riuscirci. Nel 328 d.C. combattè dodicenne contro i Goti, e poi nel 332 d.C., quando i Sarmati chiesero ancora il suo intervento. In una battaglia cruentissima Costantino Il sconfisse definitivamente i Goti, facendo prigionieri il Re Ariarico e suo figlio. Le monete ricordano questa battaglia, con le diciture: "Debellator Gentivm Barbarvm - Victoria Gothica".

 

 

 

COSTANTINO Il

337-340 d.C.

La vita

Flavio Claudio Costantino, chiamato Costantino Il per distinguerlo dal padre Costantino il Grande e da un terzo successivo, nacque ad Arelate nel 317 d.C. dal matrimonio del genitore con Fausta, figlia dell'augusto Massimiano. Nominato cesare, insignito del primo consolato ad appena tre anni, fra il 326 e il 331 fu a capo, almeno nominalmente, della spedizione militare che riportò un grande successo contro gli Alamanni; per questa vittoria fu onorato con il titolo di Alamannico (a commemorazione dell'evento fu anche coniata un'emissione monetaria). Nel 332 vinse anche i Goti e in seguito i Sarmati. Dopo la morte di Costantino il Grande nel 337, e precisamente durante i funerali, si verificò una sommossa militare (alla quale forse non furono estranei almeno i maggiori dei costantinidi, Costantino Il appunto e Costanzo II). Rimase vittima della strage che ne seguì la maggior parte dei membri collaterali della famiglia imperiale, fra cui Delmazio e Annibaliano, nipoti dell'augusto che li aveva nominati coeredi dell'impero (a Delmazio sarebbero spettate Tracia, Macedonia e Acaia; ad Annibaliano il Ponto e l'Armenia). I suoi tre figli Costantino II, Costanzo Il e Costante I, invece, furono lasciati in vita e acclamati augusti.

 

L'impero

In seguito a questi eventi, nel 338 i tre fratelli procedettero alla suddivisione dell'impero, che fu ristrutturato su tre prefetture e non più sulle quattro costantiniane; a Costantino Il toccò quella delle Gallie (comprendente Ispania, Britannia e Gallie) e la tutela sul dominio del fratello Costante I, che era ancora in giovane età. Ben presto, però, Costante I si mostrò insofferente della tutela del fratello maggiore e prese ad agire per proprio conto. Costantino II, nella volontà di riaffermarla, valicò in armi (340) le Alpi, che costituivano il confine con i domini di Costante I, e diede inizio a una campagna di guerra che però durò ben poco: nella primavera dello stesso anno, infatti, Costantino Il cadde presso Aquileia in un'imboscata organizzata da alcuni ufficiali di Costante I, che lo uccisero e lo gettarono in un fiume.

 

TEMATICHE MONETARIE CARATTERISTICHE

Fra i soggetti emessi da Costantino Il ne spicca uno significativo, non per la sua novità né per la sua particolarità, ma perché rappresenta l'ultima dedica monetaria a una divinità dell'antica religione (non considerando la breve e illusoria parentesi avvenuta in tempi successivi sotto Giuliano). Si tratta di una frazione di follis riferita al Sol Invictus Comes, la divinità "di famiglia" dei costantinidi dai tempi di Costanzo Cloro, poi sostituita per ragioni di stato con il Cristo trionfante. Una tematica originale è invece quella della Gloria Bomanorum, "la gloria dei Romani", che sarà ripresa da quasi tutti gli altri imperatori; le iconografie che accompagnano il soggetto sono caratterizzate o dalla personificazione di Roma seduta ed elmata (apparsa su solidi) o dall'imperatore a cavallo che atterra un barbaro o da una figura di donna con corona turrita, o da altre ancora. Infine è da menzionare anche l'emissione incentrata sul soggetto dell'Alamannia Devicta, "Alamannia sconfitta", coniata in occasione delle vittorie e che Costantino il Grande riportò sugli Alamanni fra il 326 e il 331 d.C., evento al quale anche Costantino Il partecipò da protagonista.

 


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